Giovannini: in 12 mesi 54,8 miliardi per interventi nel settore ferroviario
Procedure snellite e tempi dell’iter approvativo del Contratto di Programma (CdP) con Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ridotti da tre anni a otto mesi; maggiore rilevanza all’indirizzo dato dal Parlamento e dalla Conferenza Unificata – che si esprimono su un documento strategico quinquennale (con aggiornamento dopo un triennio) – a cui il Contratto di Programma deve attenersi.
Questi i punti del Documento strategico ferroviario messi in evidenza dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, durante l’audizione in Commissione Trasporti della Camera. Il documento è finalizzato a individuare le esigenze di mobilità dei passeggeri e delle merci, il fabbisogno per la gestione e il rafforzamento della manutenzione della rete e i criteri di valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale degli interventi necessari a garantire la sicurezza e la resilienza dell’infrastruttura ferroviaria.
Le risorse per il settore ferroviario
Una parte del documento strategico è dedicata alla descrizione del CdP attuale (2017-2021), all’aggiornamento 2020-2021 e alle risorse disponibili per il CdP 2022-2026.
A questo proposito il ministro Giovannini ha fornito i dati aggiornati sulle risorse per infrastrutture e mobilità sostenibili e nello specifico per il settore ferroviario definite negli ultimi 12 mesi, considerando il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il Piano complementare, la legge di bilancio per il 2022 e la delibera del Cipess del 15 febbraio scorso sull’anticipazione di 6,3 miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 per opere infrastrutturali di mobilità.
Per i prossimi anni gli investimenti di competenza del MIMS ammontano a oltre 103 miliardi di euro di cui 54,8 miliardi attengono a interventi nel settore ferroviario.