La rinascita dei treni notturni in Europa: comodi, sostenibili e amati dai giovani
Il treno sta attraversando una una fase di rinnovato interesse come mezzo di viaggio veloce, comodo, flessibile e sostenibile. Poter raggiungere in ridotto spazio di tempo il centro città, grazie alle linee ad alta velocità, avere la possibilità di cambiare biglietto agevolmente in caso di necessità e non avere vincoli di dimensioni bagaglio rappresentano degli oggettivi punti di vantaggio rispetto ai viaggi aerei, insieme a un’attenzione sempre più significativa al valore aggiunto di un mezzo che permette di abbattere considerevolmente le emissioni.
E insieme all’interesse per il treno in generale, si sta rafforzando progressivamente l’interesse in tutta Europa per i treni notte.
Su questo aspetto in particolare ha fatto il punto il convegno organizzato a Parigi dal ministero dei Trasporti francese, La rinascita dei treni notturni in Europa, a cui ha partecipato anche la presidente di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), Anna Masutti.
L’impegno di RFI per lo sviluppo del settore lunga percorrenza
Nel panel Accesso trasparente a una rete ferroviaria di qualità: le sfide della gestione dell’infrastruttura adatto per i treni notturni, Anna Masutti ha evidenziato l’impegno di RFI per lo sviluppo in Italia del settore lunga percorrenza sia giorno sia notte, attraverso le strategie messe in campo per il potenziamento della rete ferroviaria, anche con il supporto dei fondi del PNRR e di Next Generation Europe, per traguardare gli obiettivi di shift modale (auspicando il sostegno di politiche nazionali e comunitarie), ripresa, rilancio e sviluppo del Paese, transizione digitale e green. Sempre con una grande attenzione alla sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
In particolare, la presidente di RFI ha sottolineato come sul segmento dei treni a lunga percorrenza si stia assistendo di fatto a un ritorno di interesse verso i treni notturni, che dopo un certo declino per lo sviluppo del trasporto aereo low cost e dei servizi alta velocità, sta vivendo una rinascita e catalizzando l’attenzione dei cittadini delle istituzioni e anche dell’industria manifatturiera.
Sul tema si sta attivando una cooperazione fra gli Stati europei.
“RFI – ha spiegato Masutti – partecipa ai tavoli del Prime, un gruppo di lavoro composto dai Gestori dell’infrastruttura europei che, in collaborazione con la Commissione Europea, sta portando avanti uno studio per individuare e promuovere le strategie di rilancio del segmento notte. Emerge sempre con più evidenza che sulle rotte di più corto raggio il treno è il mezzo più sostenibile e temporalmente conveniente, considerando accessibilità, tempi accessori, comfort ed esperienza di viaggio. Un servizio, quello dei treni notte, che sembra trovare forte gradimento soprattutto fra i giovani e la parte di popolazione più sensibile ai temi ambientali”.
Cooperazione tra vettori e integrazione modale
Il dibattito è stato anche occasione per portare in luce come il tema dell’integrazione aereo-treno possa in realtà essere visto in termini di cooperazione tra i vettori e integrazione modale.
Lo shift modale da aereo a treno sul corto raggio – come evidenziato dalla presidente RFI – può consentire, infatti, di liberare slot orari in favore di voli di lungo raggio, il che si tradurrebbe in una migliore produttività per gli aeroporti e per i vettori aerei. Inoltre, il potenziamento del trasporto ferroviario in connessione con gli aeroporti può migliorarne l’accessibilità per gli spostamenti di lungo raggio in maniera efficiente e ambientalmente sostenibile.
“La sfida, in definitiva – ha concluso Masutti – è quella di ricercare gli ambiti di convenienza dei vettori e gli spazi di possibile cooperazione con precisi interventi regolatori a supporto. Queste azioni potranno contribuire a favorire ulteriormente lo sviluppo dei servizi dei treni notte in tutta Europa”.