Lombardia: venerdì 23 aprile uno sciopero nel servizio ferroviario
Un nuovo sciopero potrebbe mettere in difficoltà i passeggeri delle ferrovie lombarde. Tra le ragioni del fermo, la richiesta di inserire i lavoratori dei trasporti fra le categorie con priorità vaccinale Covid-19.
Dalle ore 9 alle ore 17 di venerdì 23 aprile il sindacato Or.S.A ha proclamato uno sciopero nazionale che potrà coinvolgere anche il servizio ferroviario lombardo. I treni regionali, suburbani e il servizio Malpensa Express di Trenord potranno subire limitazioni e cancellazioni.
Prima dell’inizio dello sciopero arriveranno a destinazione i treni in partenza entro le ore 9 e arrivo alla destinazione finale entro le ore 10. Sono previsti autobus sostitutivi senza fermate intermedie per le eventuali corse Malpensa Express non effettuate tra Milano Cadorna (da via Paleocapa, 1) e Malpensa Aeroporto.
Informazioni sull’andamento della circolazione saranno comunicate su sito e App Trenord e nelle stazioni, tramite i monitor e gli annunci sonori.
A bordo è in vigore il limite di accesso fino al 50% della capienza totale definito dalle Autorità. Per questo, è richiesto ai viaggiatori di occupare tutti i posti a sedere, evitando di sostare in piedi nei corridoi o negli spazi di discesa e salita. È necessario indossare mascherine chirurgiche o presidi analoghi su naso e bocca per l’intera corsa.
Le motivazioni dello sciopero
Il sindacato Or.S.A. ha indetto tale agitazione per richiedere al Governo l’inserimento dei lavoratori dei trasporti fra le categorie con priorità vaccinale Covid-19.
Trenord ha fatto sapere di essersi attivata aderendo ai protocolli definiti per le aziende che così come richiesto da Governo dando disponibilità per la somministrazione del vaccino ai propri dipendenti.
L’azienda ferroviaria ha già avviato fra i lavoratori una campagna di adesione, che ha visto un’ampia partecipazione, e in collaborazione con i professionisti sanitari di competenza ha lavorato per definire gli aspetti organizzativi e gestionali delle somministrazioni, nel rispetto dei protocolli e in attesa del “via libera” nell’ambito del Piano vaccinale nazionale e regionale.