Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture: Ansfisa presenta la prima Relazione annuale
È stata presentata oggi la prima Relazione annuale dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stradali e autostradali alla presenza del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.
Obiettivo di Ansfisa è quello di lavorare per una nuova cultura per la sicurezza delle infrastrutture italiane per sviluppare un sistema dinamico, basato sulla prevenzione e sulla chiarezza delle competenze.
L’Agenzia, nata con il decreto Genova all’indomani del crollo del Ponte Morandi e operativa dal 30 novembre scorso, ha incorporato l’ANSF, l’Agenzia per la Sicurezza delle Ferrovie.
Giovannini: L’innovazione tecnologica e dei materiali può consentire un salto di qualità
“Ritengo necessario un investimento straordinario per assicurare l’efficienza delle infrastrutture e la sicurezza dei cittadini – ha detto Giovannini -. L’innovazione tecnologica e dei materiali può consentire un salto di qualità nella gestione delle reti infrastrutturali, ma va accompagnato con un ampio cambiamento di visione che si traduce nella nuova cultura della sicurezza di cui l’Ansfisa si sta facendo garante, attraverso la costruzione di un modello uniforme per la gestione, la manutenzione e la messa in sicurezza della totalità delle nostre infrastrutture, sia stradali che ferroviarie”.
La sicurezza della rete infrastrutturale
L’Agenzia ha il compito di promuovere la sicurezza su circa 840.000 km di strade; fra queste: 8.006 km di autostrade e 27.259 km strade statali (Anas) con 2.179 gallerie, 21.072 ponti e viadotti, 6.320 cavalcavia. Ai quali si aggiungono 17.530 km di ferrovie nazionali e regionali con 5.443 passaggi a livello, 18.847 ponti, viadotti e gallerie, 3.236 stazioni, 30.818 scambi o intersezioni; 1.130 km di ferrovie isolate con 944 passaggi a livello, 1529 ponti, viadotti e gallerie, 288 stazioni e 225 km di impianti di trasporto rapido di massa (metropolitane), di cui 131,6 km in galleria, dislocati in 7 città con 14 linee e 272 fermate. Mentre i soggetti, tra gestori delle infrastrutture, imprese esercenti il servizio e centri di formazione, con i quali il nuovo ente deve interfacciarsi sono più di 8.000.
“Il nostro impegno – ha spiegato Fabio Croccolo, direttore di Ansfisa – si traduce in un crescente coinvolgimento dei gestori delle infrastrutture e delle aziende di trasporto che con Sistemi di Gestione della Sicurezza certificati dovranno programmare la manutenzione e il controllo dei rischi nella loro area di competenza. L’ Ansfisa promuoverà una sicurezza proattiva e costante su questi processi”.
I risultati della prima ricognizione dell’Agenzia
Dati ridotti, limitati e lacunosi su circa 800mila chilometri di rete stradale italiana, ovvero quella che fa capo a regioni, province, città metropolitane e comuni. È quanto emerge da una prima ricognizione condotta dalla Direzione generale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali di Ansfisa. La stratificazione normativa, i frequenti passaggi di gestione e la vetustà delle opere rendono attualmente molto difficile avere dati certi sul perimetro della rete e sulle sue caratteristiche. Le ultime rilevazioni utili per il sistema viario comunale risalgono al 1999 e restituiscono una rete di circa 668mila chilometri di strade, mentre più di 135mila chilometri appartengono a province e regioni. Mancano anche le informazioni qualitative, fondamentali per la definizione di moderni Sistemi di Gestione della Sicurezza da parte dei gestori o dei proprietari. L’ Ansfisa ha già avviato una prima grande ricognizione chiedendo il coinvolgimento degli enti locali nella rilevazione dei dati per la conoscenza della propria rete di competenza. Il prossimo passo dovrebbe essere la costituzione un moderno sistema di supervisione e monitoraggio della sicurezza delle infrastrutture in vista dell’emanazione delle Linee guida riportanti gli schemi dei SGS e per il riconoscimento, da parte dell’Agenzia, degli organismi per la loro certificazione.
Nel 2020 gli incidenti sulla rete ferroviaria nazionale e regionale si attestano a 86, in crescita rispetto al 2019, ma inferiori alla media dell’ultimo quinquennio e tra i livelli più bassi registrati in Europa.