Stazioni ferroviarie d’Italia: Caserta, uno scalo per la Reggia
Prosegue la rubrica dedicata alle stazioni ferroviarie d’Italia. Un appuntamento quindicinale che ci condurrà alla scoperta delle stazioni più importanti, più antiche o più suggestive del nostro Paese.
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Caserta: uno scalo per la Reggia
Ci troviamo in Campania, e per essere più precisi in uno dei crocevia maggiormente trafficati; questo perché da Caserta passa la linea che collega Roma a Napoli e quella che attraversa gli Appennini arrivando in Puglia. La prima, nata alla fine del 1843, permetteva di raggiungere, in direzione sud, il capoluogo campano e pochi mesi dopo, in direzione nord, Capua; la tratta per Foggia è stata completata 20 anni dopo arrivando però fino a Casalduni, nella provincia di Benevento. Caserta è stata costruita con lo scopo di permettere ai sovrani borbonici di raggiungere il palazzo direttamente con il treno; la Reggia di Caserta.
infatti, si trova proprio davanti, a poche centinaia di metri, ed è questo uno dei motivi per la quale è frequentata da molti turisti, oltre che da un intenso numero di lavoratori e studenti. Durante la seconda guerra mondiale venne completamente distrutta dai bombardamenti e solo nel 1950 fu ricostruito il fabbricato viaggiatori.
Le evoluzioni della stazione di Caserta
Caserta non è molto grande ma ben servita e funzionante; i 6 binari dotati di pensilina e sottopassaggio sono a completa disposizione dei passeggeri. All’interno dell’impianto ferroviario era presente uno scalo merci costituito da binari tronchi e varie linee di raccordo che permettevano di raggiungere la zona industriale vicina dove serviva alcune aziende; tutto questo purtroppo è stato dismesso mentre è attualmente funzionante la rimessa per le locomotive. In occasione del rifacimento dei marciapiedi passeggeri era stata rimossa la bellissima e storica colonna idraulica per le locomotive a vapore, poi miracolosamente riapparsa nel giardino del casellante a qualche chilometro di distanza. Nel 2018, a causa del maltempo, un fulmine colpì i cavi della linea ferroviaria provocando un corto circuito in un locale tecnico e propagando poi le fiamme sulla struttura e sul binario 1; dopo questo evento i lavori l’hanno resa ancor più funzionale e moderna ma con il progetto di rinnovamento della stazione, è stato previsto il rifacimento dell’atrioe la conseguente eliminazione delle bellissime porte di legno e vetro attraverso le quali si accedeva allo spazio biglietteria passando dall’ingresso principale.