Stazioni ferroviarie d’Italia: un antico monastero per lo scalo Como San Giovanni
Prosegue la rubrica dedicata alle stazioni ferroviarie d’Italia. Un appuntamento quindicinale che ci condurrà alla scoperta delle stazioni più importanti, più antiche o più suggestive del nostro Paese.
Un convento domenicano nelle fondamenta
La stazione di Como San Giovanni è stata inaugurata il 27 luglio 1875; oltre ad essere capolinea della linea per Lecco, da qui si parte in direzione Milano oppure verso la Svizzera passando da Chiasso. Con la sua struttura in mattoni su due livelli e con l’edificio principale lungo 132 metri, la stazione è dotata di 8 binari, di cui 4 a servizio viaggiatori dotati di banchina, coperti da una pensilina in cemento e collegati fra loro da un sottopassaggio; c’è poi 1 tronco per i treni diretti a Molteno e Lecco e altri 3 binari oggi non più in uso.
Prima che venisse fatta la stazione a Como, i binari provenienti da Milano si attestavano in prossimità della piazza Camerlata e percorrevano quella che poi è diventata via Scalabrini. L’8 marzo del 2005 l’associazione Iubilantes curò la posa del bassorilievo di San Pietro da Verona all’interno dell’atrio della stazione di Como San Giovanni, realizzato dall’artista Abele Vadacca per ricordare le radici storiche del sito; si tratta dell’ultima testimonianza del convento domenicano che sorgeva al posto dello scalo fino ai primi anni del XIX secolo.
La denominazione della stazione va fatta risalire alla presenza in loco per sei secoli di un antico monastero edificato tra il 1220 ed il 1233 con una funzione molto importante per la vita della città di Como, rimanendo attivo fino al 1782 e purtroppo abbattuto nel 1815. Sul luogo dove un tempo era attivo il monastero iniziò ad operare la nuova stazione cittadina, denominata appunto Como San Giovanni, consentendo, dopo l’apertura del collegamento ferroviario tra il comasco e il Canton Ticino, una più agevole discesa alla città da parte dei viaggiatori.
Da segnalare che i lavori per la costruzione della prima infrastruttura, poi modificata nel 1949 a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, andarono molto a rilento a causa dei numerosi reperti riportati alla luce proprio nelle fasi di scavo sull’area.
In passato i treni percorrevano la ferrovia che collegava la stazione di Como San Giovanni allo Scalo a Lago adesso non più esistente( ora c’è una passeggiata pedonale ed i giardini pubblici); qui si trovava la piattaforma girevole e proprio in riva al lago la gru di carico dalle chiatte ai carri merci e viceversa per consentire il trasporto lacustre delle merci in direzione Valtellina. La stazione pochi anni fa è stata oggetto di ristrutturazione e rinnovamento da parte di CentoStazioni.