Pendolaria 2017: nel Lazio, treni più nuovi ma Roma in diffficoltà
Nel Lazio oltre mezzo milione di pendolari viaggia su treni più nuovi e moderni grazie alla ‘cura del ferro’ nella regione che ora deve proseguire con il raddoppio dei tratti a binario unico. La Fiumicino-Fara Sabina si guadagna il titolo di ferrovia più frequentata d’Italia, con 75.000 viaggiatori al giorno, ma crolla la Roma-Lido che perde più del 31% dei viaggiatori giornalieri che scendono a 55.000 nel 2016 dagli 80.000 dell’anno precedente. Colpa dei viaggi infernali a cui sono sottoposti gli utenti e di una cura del ferro che a Roma invece non c’è, in assenza di progetti di nuove metro ma con i tram più vecchi d’Italia. Lo dice il focus sul Lazio di Pendolaria, il rapporto di Legambiente presentato oggi a Roma.
Il Lazio è la seconda regione italiana per numero di pendolari pari a 540.000 al giorno, il 19% del totale, e si viaggia su 1.526 convogli. Al primo posto nazionale assoluto per pendolari al giorno c’è la FL1 Fiumicino-Fara Sabina con 75.000 viaggiatori, al secondo la Roma Nord Viterbo con 70.000 e ben 8 delle prime 15 tratte in Italia sono nel Lazio a fronte di una tariffa tra le più basse in confronto alle altre Regioni.
Molto positivi i numeri regionali in netto miglioramento per i pendolari delle linee Trenitalia, il materiale rotabile è stato sostituito con i fondi della Regione e attraverso il nuovo Contratto di Servizio regionale che ha permesso l’arrivo di 114 carrozze Vivalto, 24 treni Jazz, 26 nuovi locomotori ed il revamping di 46 TAF. Le risorse per il Contratto di Servizio con Trenitalia sono anche in aumento, con circa 225 milioni di euro annui fino al 2020, fondi utili a migliorare gli investimenti complessivi ben al di sopra dell’attuale 0,06% del bilancio regionale.
Migliora l’età media dei treni del Lazio, oggi di 17,7 anni (16,8 la media nazionale) e sono solo il 27,5% i treni con più di 15 anni (il 41,7% in Italia); ancora meglio va per i 102 treni metropolitani che il servizio regionale fa passare a Roma, con una media di 8,8 anni (12,7 il dato nazionale) e solo il 10,5% con più di 15 anni (il 31,6% in Italia). Per migliorare il servizio regionale, Legambiente ricorda gli investimenti e le proposte a volte anche finanziate come il raddoppio dei binari delle linee FL a binario unico, il raddoppio Roma Campoleone-Nettuno, il quadruplicamento della tratta Capannelle-Ciampino.
”Il trasporto ferroviario della Regione Lazio sta evidentemente migliorando grazie agli investimenti fatti – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – e oltre mezzo milione di pendolari stanno cominciando a viaggiare su treni più nuovi e moderni. Nella nostra regione ci sono le più frequentate linee di tutta Italia e bisogna continuare a investire portando a regime il nuovo contratto di servizi e permettendo il miglioramento della qualità della vita di tante persone, che sui treni trascorrono gran parte della propria quotidianità. Ora vanno impiegate risorse e progetti per potenziare tutta la rete su ferro principalmente con il raddoppio delle tratte a binario unico, la cura del ferro deve continuare così”.
Purtroppo, sottolinea Scacchi, nessuna cura del ferro è in atto a Roma, “dove i fondi ministeriali appena erogati miglioreranno le metro esistenti ma il Comune non sta progettando niente oltre quello che già c’è, invece deve essere prioritario il prolungamento di tutte le linee oltre il GRA così come proseguire con la C ben oltre San Giovanni e Colosseo. A sancire il disastro nella capitale, c’è il gravissimo abbandono della Roma Lido da parte dei viaggiatori, la linea che abbiamo tante volte descritto come la peggiore d’Italia e che oggi le persone, evidentemente, non vogliono più prendere preferendo l’auto privata”.
Continuano poi a non esserci notizie positive sul fronte della Roma Nord Viterbo, dei tram, della Termini-Giardinetti abbandonata senza interscambi. Per Legambiente, le metro romane non stanno andando da nessuna parte e per la C non si ha alcuna certezza sui tempi di apertura a Colosseo né sul proseguimento, eppure è proprio per le metro che la Capitale è carente: a Napoli il numero di utenti delle metro è lo stesso di quello dei mezzi di superficie, a Milano sono addirittura il doppio gli utenti delle metro rispetto a quelli di altri mezzi, a Roma, rispetto a quelli che usano bus e tram di ATAC, sono appena un terzo gli utenti delle metropolitane, peraltro in condizioni di viaggio allucinanti.