Risarcimento a 200 macchinisti Trenord: indennità dovuta anche in ferie
La Cassazione dà ragione al sindacato Orsa. Ora l’azienda dovrà pagare gli arretrati
Le indennità vanno pagate anche quando si usufruisce delle ferie. È questa in sostanza la decisione della Corte di Cassazione che con una serie di circa 25 ordinanze ha respinto i ricorsi presentati dall’azienda ferroviaria che aveva “tagliato” le voci relative alle indennità: incentivo per attività di condotta, indennità di riserva e indennità di assenza dalla residenza. Una decurtazione che era costata ai lavoratori tra i 50 e gli 80 euro al giorno rendendo, in sostanza, le buste paga del periodo di ferie molto più “leggere”.
La decisione della Corte di Cassazione si basa sul diritto dell’Unione europeo secondo cui: “Una diminuzione della retribuzione potrebbe essere idonea a dissuadere il lavoratore dall’esercitare il diritto alle ferie…Qualsiasi incentivo o sollecitazione che risulti volto a indurre i dipendenti a rinunciare alle ferie è infatti incompatibile con gli obiettivi del legislatore europeo, che si propone di assicurare ai lavoratori il beneficio di un riposo effettivo, anche per un’efficace tutela della loro salute e sicurezza”.
Ora Trenord dovrà quindi corrispondere gli arretrati ai lavoratori per circa 6 -7 anni arretrati. Una cifra considerevole: pero ongi 25 giorni di ferie si va da un minimo di 1250 euro ad un massimo di 2mila. E la questione riguarda anche i capitreno che hanno egualmente intentato causa all’azienda. Per questi ultimi, però, le cifre sono leggermente inferiori poiché le indennità non percepite si aggirano sui 30-40 euro al giorno.