Sicurezza ferroviaria: Ansf, Rfi riorganizzi il sistema
Nel 2013 gli incidenti ferroviari sono lievemente diminuiti. Quelli classificati come “gravi” dalle direttive comunitarie sono stati 100 rispetto ai 107 del 2012. In diminuzione anche gli incidenti totali, ovvero il numero complessivo degli eventi, comprendendo anche quelli non classificati come “gravi”. Calano leggermente anche le vittime e feriti: 62 morti e 34 feriti gravi, rispetto ai 69 e 39 del 2012. Dal confronto internazionale, emerge che i valori di incidentalità, riferiti al periodo 2006 – 2013, sono allineati con quelli registrati nei principali Paesi europei, mentre il dato relativo alle conseguenze, in termini di morti e feriti gravi, permane sopra la media europea.
La fotografia emerge dalla Relazione annuale “Andamento della sicurezza delle ferrovie nell’anno 2013” elaborata dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie su dati non ancora consolidati. Il documento, presentato questa mattina a Firenze, anticipa il Report annuale che, come da obbligo di legge, verrà inviato a settembre al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Quest’anno registriamo dati in diminuzione sia sull’incidentalità che sul numero di morti e feriti – ha dichiarato Alberto Chiovelli, direttore dell’ANSF – tuttavia il numero di vittime resta sopra la media dei principali Paesi europei. Gli esiti dell’attività ispettiva evidenziano il persistere di non conformità legate alla carenza di manutenzione sia dell’infrastruttura che del materiale rotabile, che rimane ancora la causa del 35% degli incidenti, esclusi gli investimenti di persone. In particolare, sull’infrastruttura si è manifestato un fenomeno preoccupante legato al prolungato non utilizzo di impianti di sicurezza a causa di guasti. Questo significa che il sistema deve migliorare: da un lato il Gestore della rete deve completare il processo organizzativo in atto delle proprie strutture preposte alla sicurezza e dall’altro lato alcune imprese ferroviarie devono rafforzare le strutture tecniche dedicate al governo dei processi di sicurezza”.
Anche nel 2013 la maggioranza delle vittime è costituita da persone per lo più estranee allo scenario ferroviario coinvolte in investimenti lungo le linee o ai passaggi a livello (58 morti sui 62 totali). Per contrastare questo fenomeno, l’ANSF, oltre alle richieste fatte agli operatori ferroviari, ha messo in campo anche un’ampia campagna di sensibilizzazione: quattro concorsi regionali (Toscana, Sicilia, Puglia e Lombardia) rivolti agli studenti degli istituti superiori, due spot di pubblicità progresso e molte manifestazioni di piazza in collaborazione con Polfer, Federazione italiana Pallacanestro e Federazione italiana Rugby.
Rimangono alcune criticità legate al gestore dell’infrastruttura e alla manutenzione. In primis, l’ANSF ritiene necessario e urgente un miglioramento del livello organizzativo di RFI per conseguire un “sistema di gestione della sicurezza” in linea con le direttive comunitarie in grado di rafforzare il monitoraggio, la manutenzione, la formazione del personale e di garantire in caso di criticità la tempestiva attuazione di misure di controllo del rischio.
Sul fronte internazionale, permane una difficoltà nella gestione delle criticità legate al traffico delle merci sia per quanto concerne la mancanza di obbligatorietà delle misure armonizzate a livello europeo già condivise dalla Task Force appositamente istituita presso l’Agenzia europea, sia per quanto riguarda l’assunzione di eventuali misure urgenti, sempre a livello europeo, in caso di incidenti o inconvenienti di esercizio che coinvolgono veicoli adibiti a tale tipo di traffico.