Strage di Viareggio: ex Ad di Trenitalia si costituisce in carcere
Condannato dalla Cassazione dovrà scontare 4 anni e 2 mesi di reclusione
Arriva dopo 15 anni di processo la sentenza inappellabile della Corte di Cassazione per Vincenzo Soprano. L’ex Amministratore delegato di Trenitalia accusato e condannato per strage colposa si è costituito presso il carcere di Rebibbia. Dovrà scontare una pena di 4 anni e due mesi di reclusione.
Lunedì sera la sentenza degli Ermellini che hanno confermato le responsabilità penali e civili già accertate in appello, rinviando invece per alcuni imputati ad un riesame proprio in Corte di Appello a Firenze per ricalcolare le pene comminate. Tra coloro che dovranno attendere il rinvio anche l’ex Amministratore delegato di Ferrovie Mauro Moretti. I supremi giudici, infatti, per altri 12 imputati, hanno disposto un terzo processo di appello davanti ai magistrati di Firenze, limitatamente alle attenuanti generiche. Moretti era stato condannato nel secondo processo di appello a cinque anni.
Per Soprano, invece, la sentenza è ormai passata in giudicato e per questo il manager ha deciso di costituirsi volontariamente recandosi ieri, martedì, a Rebibbia. La Corte ha parzialmente accolto i ricorsi di alcuni imputati oltre a quello di Moretti, anche quelli di Andreas Schroter, Uwe Kriebel, Paolo Pizzadini, Daniele Gobbi Frattini, Michele Mario Elia (ex ad di Rfi), Rainer Kogelheide, Peter Linowski, Johannes Mansbart, Roman Mayer, Mario Castaldo ed Helmut Broder. I giudici hanno quindi annullato con rinvio la sentenza d’appello-bis «limitatamente – ha spiegato la Cassazione in una nota – all’entità della riduzione di pena inflitta a tali imputati per le circostanze attenuanti generiche, che era stata determinata in 1/9 dalla Corte di appello».
La strage avvenne il 29 giugno del 2009 e costò la vita a 32 persone, oltre a provocare un centinaio di feriti. Erano le ore 23,49 del 29 giugno 2009 quando si verificò il disastro ferroviario presso la stazione della città di Viareggio in provincia di Lucca.
Il disastro ebbe origine dallo svio di un treno merci, che provocò il danneggiamento di una cisterna contenente GPL, la cui fuoriuscita innescò un incendio, presto degenerato in un’esplosione, che interessò il sedime della stazione di Viareggio qualche centinaio di metri a sud del fabbricato viaggiatori e le aree abitate circostanti, causando in totale 32 morti e un centinaio di feriti.