Fermerci e Fercargo: la direttiva Ue pesi e dimensioni camion danneggia il trasporto ferroviario
L’allarme: possibile diminuzione del 16% per il trasporto intermodale e del 21% per il trasporto merci su rotaia
Il mondo associativo italiano del trasporto ferroviario merci ha espresso preoccupazione rispetto alla nuova proposta europea “Pesi e Dimensioni” sul trasporto stradale delle merci.
La misura, la cui votazione dal parte del Parlamento Europeo è prevista per domani 12 marzo, potrebbe autorizzare la circolazione stradale dei gigaliner, camion dotati di semirimorchi più lunghi e più pesanti.
La direttiva riguarda la circolazione di “mega-camion” fino a 25 metri e 60 tonnellate nell’UE. Alcuni Paesi (Svezia, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, ecc.) hanno già introdotto questi autocarri allungati, composti da un container più un rimorchio, ma questo testo, votato in sessione plenaria in vista dei negoziati con gli Stati membri, potrebbe favorirne lo sviluppo.
La revisione legislativa incoraggia lo sviluppo di autocarri elettrici o a idrogeno, aumentando il peso massimo degli autocarri a emissioni zero che viaggiano tra i Paesi dell’UE a 44 tonnellate (rispetto alle attuali 40 tonnellate).
Anche i veicoli diesel beneficerebbero di questo aumento a 44 tonnellate fino al 2034, e potrebbero addirittura pesare di più se i Paesi tra cui viaggiano lo consentissero per le operazioni di trasporto merci “intermodali” (una combinazione di treno/nave e strada).
“La direttiva aumenta la crisi del trasporto ferroviario delle merci”
Le associazioni di categoria Fermerci e Fercargo lanciano l’allarme alle istituzioni definendo il passaggio “un duro colpo per il settore ferroviario“.
“La nuova Direttiva Europa sul trasporto stradale, prossima al voto, è poco sostenibile e aumenta la crisi del trasporto ferroviario delle merci”, scrivono in una nota.
Recentemente anche il Rail Freight Forward (RFF), una coalizione di aziende europee di trasporto ferroviario merci, ha manifestato preoccupazione analoga nel corso di una conferenza internazionale.
“Un limite per lo sviluppo del trasporto intermodale”
Secondo le associazioni, l’insieme di queste norme “non favorisce la sicurezza stradale e colpisce l’ambiente, perché limita lo sviluppo del trasporto intermodale e aumenta il rischio di congestionamento delle strade”.
Leggi anche – Msc compra Italo: via libera dalla Commissione europea
“La proposta, pertanto, appare in forte contraddizione con gli obiettivi di sostenibilità ambientale introdotti dal Green Deal Europeo che individua nel trasporto ferroviario delle merci la modalità di trasporto ineguagliabile nel ridurre l’impatto ambientale delle catene di trasporto in Europa, grazie alle sue prestazioni in termini di emissioni di Co2 ed efficienza energetica”.
Secondo RFF, gli impatti negativi che la Direttiva porterebbe sulle strade europee sono quantificabili in oltre 10 milioni di camion in più, per circa 6,6 milioni di tonnellate ulteriori di CO2 rispetto ai livelli attuali.
“Tornare indietro con una scelta di politica europea dei trasporti contraddittoria rispetto al Green Deal significa, pertanto, compromettere lo sviluppo del trasporto ferroviario merci e vanificare la portata degli investimenti sino ad oggi sostenuti per consentire la crescita del trasporto intermodale e dello shift modale, con trasferimento dei volumi dalla gomma al ferro”, aggiungono le associazioni.
Una diminuzione del 21% per il trasporto merci su rotaia
Fermerci e Fercargo spiegano inoltre che, secondo studi di settore, un trasferimento modale inverso, potrebbe infatti portare ad una diminuzione del 16% per il trasporto intermodale e del 21% per il trasporto merci su rotaia.
Si accentuerebbe così una crisi per il comparto già in atto da anni, aggravata dalle recenti tensioni in Europa e nel vicino Oriente.
Il settore, inoltre, è attualmente oggetto di grandi lavori di adeguamento legati agli investimenti del PNRR a causa dei quali vive disagi alla circolazione. Tali ammodernamenti risulterebbe inutili alla luce della nuova situazione che si creerebbe a seguito della direttiva Ue, aggiungono le associazioni.
Fermerci e Fercargo concludono chiedendo alle istituzioni comunitarie e nazionali di effettuare una scelta di politica dei trasporti “chiara e coerente”, per evitare una crisi degli operatori della logistica ferroviaria “irreversibile”.