Treni: dal Pdl allarme per le soppressioni in Calabria
”Dal 10 dicembre tutte le Frecce d’Argento dalla Sicilia e dalla Calabria per Roma sarebbero soppresse: si tratterebbe di una decisione assurda per la quale chiediamo da subito ai ministri delle infrastrutture e della coesione un intervento”. Lo affermano in una nota i deputati e senatori del Pdl eletti in Calabria. ”Una decisione del genere – proseguono i parlamentari – rischierebbe di infliggere il colpo finale all’isolamento della regione, atteso che allo stato vi era la collocazione di un treno di andata e di ritorno che consentiva a pendolari per lavoro, salute, di poter andare e venire da Roma. Se dal 10 dicembre, in pieno Natale, ci saranno solo Intercity ed Eurostar con costi che aumenteranno per chi dovrà recarsi a Roma e che dovrà per forza di cose pernottare in albergo, la Calabria e la Sicilia faranno passi indietro di decenni”.
In realtà, le cose non stanno proprio così. Prima di tutto, l’orario ferroviario cambia dall’11 dicembre e non dal 10. Secondo, i treni Av Frecciargento (e non “Frecce d’Argento”) in Sicilia non sono mai esistiti. Terzo, il Frecciargento Roma-Reggio Calabria delle 17.30 sarà mantenuto anche col nuovo orario, dato che appare regolarmente sul sito web di Trenitalia. Possibile invece la soppressione di una coppia di Eurostar tradizionali, il 9373 (partenza da Roma ore 10.45) e il 9380 (partenza da Reggio ore 16.35), e anche quella dell’Ic Notte 782 per Milano e Torino via Jonica delle 13.55. La vera discussione, riferendoci alla nota del Pdl, potrebbe riguardare le tariffe, soggette spesso ad aumenti improvvisi e non in linea con la qualità del servizio.
Passando ai treni notte, gli Espressi per Milano, Torino e Venezia provenienti dalla Sicilia saranno limitati a Roma, da dove si proseguirà a bordo di Frecciarossa o Frecciargento. Non si capisce però se riprenderà il servizio dei vagoni letto, negli ultimi tempi assenti dalla composizione per ragioni sindacali. La decisione di limitare il percorso dei notturni dipende dai minori contributi dati dallo Stato al servizio universale: solo 50 milioni di euro per il 2012 contro i 105 del biennio 2009-2010.
Vincenzo Foti