Treni: si chiama Ertms ed è il nuovo progetto pilota presentato a Milano sul traffico ferroviario
Traffico ferroviario: oggi a Milano è stato presentato un nuovo progetto pilota denominato Ertms, dal valore di 400 mila euro, nell’ambito della prima conferenza globale sul segnalamento. L’evento è stato organizzato Uic-Union International des Chemin de Fer e Ferrovie dello Stato. Ad illustrarlo è stato l’eurodeputato di Forza Italia, Massimiliano Salini, il quale ha dichiarato: “Grazie alla sperimentazione del sistema di sicurezza Ertms sul corridoio Genova-Rotterdam, l’Italia potrà giocare un ruolo da protagonista”. nella realizzazione di una vera rete ferroviaria europea, superando le barriere tra Paesi membri”.
Lo European Rail Traffic Management System (Ertms) è un sistema di gestione, controllo e protezione del traffico ferroviario e relativo segnalamento a bordo, progettato allo scopo di sostituire i molteplici, e tra loro incompatibili, sistemi di circolazione e sicurezza delle varie Ferrovie Europee allo scopo di garantire l’interoperabilità dei treni soprattutto sulle nuove reti ferroviarie europee ad alta velocità.
Tale progetto è stato già presentato a Bruxelles dallo stesso eurodeputato lombardo ed ha ottenuto un finanziamento di 400 mila euro dalla Commissione Ue.
“Il sistema di controllo Ertms di ultima generazione – spiega Salini – aumenta sicurezza e fluidità della circolazione ferroviaria, evita rotture di carico e colli di bottiglia, ed è già in uso su tratte italiane dell’alta velocità. Tra tutti i corridoi europei dove sperimentarne la diffusione, la scelta della Commissione Ue è caduta sul corridoio Reno-Alpi, lungo il quale si collocano opere come il Terzo valico, talmente importanti per il futuro dei collegamenti europei da meritare una sperimentazione tecnologica innovativa di questa portata”.
“Il progetto pilota per cui abbiamo ottenuto il finanziamento – conclude l’europarlamentare – prevede uno studio di fattibilità per estendere l’Ertms alle reti europee, che verrebbero così armonizzate e rese interoperabili sotto il profilo della sicurezza, proponendosi come modello globale da esportare anche in Cina e Stati Uniti”.