“Viareggio, il metano non c’entra”
Quello di Viareggio è stato un incidente ferroviario, in cui il metano c’entra poco. Anzi, niente. E’ quanto precisa in un nota Federmetano, con due argomenti inossidabili: la causa del disastro è stato un problema del treno, e il prodotto trasportato era gpl, non metano.
Come sottolinea il presidente della Federazione dei distributori e trasportatori di metano, Dante Natali, quanto è successo è un tragico incidente ferroviario, sulle cui cause e dinamiche indagherà la magistratura, ma “non è accettabile partire da questi fatti per affermare che le auto a gas sono pericolose. Questo perché quanto è avvenuto non ha alcuna attinenza con l’utilizzo del gpl o del metano in autotrazione”.
“E’ inoltre doveroso”, prosegue Natali, “precisare che il metano non è coinvolto nell’incidente, ma che il prodotto trasportato nelle cisterne era gpl (gas di petrolio liquefatto). Il metano è il gas caratterizzato dalla temperatura di autoaccensione più elevata tra i carburanti maggiormente in uso. Cioè è più difficile che si determini una combustione. Il metano, poi, è più leggero dell’aria ed in caso di perdita tende a disperdersi verso l’alto e non ad accumularsi, riducendo in tal modo i rischi di incendio”.
Il trasporto di metano, spiega la nota, avviene inoltre in tubazioni interrate fino all’utilizzatore finale: quindi senza la necessità di trasporto su gomma o rotaia. “I serbatoi delle auto a metano, poi, sono sottoposti ad un rigido collaudo ed, ogni 4 anni, a revisione obbligatoria da parte di un ente indipendente (G.F.B.M.), la cui attività ha permesso di azzerare il numero di incidenti”, conclude Natali.