Viareggio: “ruggine sull’asse portante del vagone”
C’è un problema generale di sicurezza del trasporto ferroviario in Italia? Dopo il disastro di Viareggio è intorno a questo interrogativo che si appunta il dibattito politico. Intanto il bilancio delle vittime sale ancora: sono diciassette i morti accertati a causa dell’esplosione dei vagoni.
Riferendo alla Camera, il ministro dei Trasporti Matteoli ha parlato di “tracce di ruggine” sull’asse portante del vagone che per primo è deragliato. Il Ministro, annunciando ulteriori accertamenti, ha respinto le critiche di opposizione e sindacati sulla mancanza di risorse per la manutenzione e sicurezza. E ha annunciato la nomina di una Commissione d’inchiesta per fare luce sulle cause del disastro.
Il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta, coi colleghi Silvia Velo e Mario Lovelli hanno proposto di “mettere in condizione di operare l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, nata col governo Prodi e dimenticata in questi mesi dal governo”. I parlamentari democratici chiedono inoltre l’istituzione di una authority dei Trasporti, un “organismo indipendente che dovrebbe sovrintendere proprio a questioni delicate come la sicurezza ed i disservizi”.
E di “criticità” nel settore del trasporto merci parlano i sindacati. “La tragedia di Viareggio, al di là delle responsabilità che saranno accertate, deve fare riflettere sul fatto che troppe sono le criticità, in Italia e non solo, che gravano sulla sicurezza del trasporto delle merci pericolose nelle modalità ferroviarie, stradali e marittime”, spiega Gianni Montali, responsabile nazionale Cna Fita. Che chiede al ministro Matteoli di convocare “Protezione civile, Trenitalia, l’Anas, gli armatori marittimi e le associazioni dell’autotrasporto al fine di attivare dei tavoli tecnici per definire e rimuovere, tutte quelle criticità che in molti casi sono evidenti e conosciute dalle filiere del trasporto e della movimentazione delle merci pericolose nonché dagli organi preposti ai controlli”.
Osservazioni a cui Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti alla Camera, risponde così: “lo stato della sicurezza delle ferrovie italiane è molto positivo, a un livello tra i più alti d’Europa”. Ai microfoni di Sky Tg24, Valducci spiega che “sicuramente bisognerà valutare le cause e verificare se effettivamente ci sono state colpe da attribuire anche alle Ferrovie delle Stato. Ora come ora ciò non appare e comunque mi sembra veramente fazioso che una parte della sinistra radicale e una parte del sindacalismo italiano stia già condannando i vertici delle Fs, stia già condannando l’Alta Velocità”.
Per il commissario europeo ai Trasporti Antonio Tajani, infine, nell’Unione europea “si pone certamente un problema di standard di sicurezza. L’Ue fissa regole che sono già abbastanza severe, poi sono i singoli Stati membri che devono applicare e verificarne l’applicazione”, prosegue Tajani. Per quanto riguarda le “verifiche, io credo si debba cominciare a valutare il chilometraggio piuttosto che il tempo intercorso tra un controllo e l’altro, soprattutto per i vagoni che trasportano merci a rischio”. Per questo, Tajani ha riferito di aver convocato il responsabile dell’agenzia europea per la sicurezza ferroviaria, per fare il punto della situazione.